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UN SANO BUON VIVERE COMINCIA DA UN SANO BUON DORMIRE

UN SANO BUON VIVERE COMINCIA DA UN SANO BUON DORMIRE

UN SANO BUON VIVERE COMINCIA DA UN SANO BUON DORMIRE

Possiamo vivere solo 3 minuti circa senz’aria, soltanto 3 giorni senz’acqua e circa 21 giorni senza cibo. Ma tra l’acqua e il cibo, c’è qualcos’altro di fondamentale importanza: dormire.

“Possiamo vivere soltanto 11 giorni circa, senza poter dormire”.

Questi i risultati di una ricerca eseguita presso la New York University sui disturbi del sonno.

La qualità della nostra vita è strettamente correlata alla qualità del nostro sonno e dormire è uno degli atti che influisce maggiormente sulla qualità della nostra quotidianità.

Un sonno ristoratore infatti è indispensabile per affrontare adeguatamente la giornata, sia da un punto di vista della produttività nei compiti lavorativi, sia per la concentrazione di chi studia e non per ultimo per l’impatto sull’umore, perché contribuisce a ridurre ansia e stress di uno stile di vita spesso disordinato e a ritmi elevati.

Quando dormiamo il corpo si riposa, i ritmi biologici rallentano e il cervello, che invece rimane attivo, ha la possibilità di “ricaricarsi” proprio come il nostro smartphone che lasciamo in carica tutta la notte per utilizzarlo a lungo tutta la giornata.

Il paradosso è che ci siamo abituati a trattare meglio il nostro cellulare che il nostro prezioso cervello!

Già, quest’organo meraviglioso che svolge in maniera silente tante funzioni soprattutto quando dormiamo. Durante il sonno il corpo rallenta le sue funzioni fisiologiche, la temperatura si abbassa, il metabolismo rallenta, la pressione sanguigna si stabilizza e le cellule si rigenerano. Insomma, il sonno ha un’importanza fondamentale e ci sono alcune spie d’allarme per capire se la qualità del nostro sonno non è adeguata.

Una quantità scarsa o insufficiente di sonno può essere correlata a varie patologie, come il diabete o l’ipertensione.

Questo perché la pressione sanguigna durante il ciclo del sonno varia e di conseguenza, un sonno che continua a interrompersi avrà un’influenza negativa su tali variazioni.

Le conseguenze possono essere problemi cardiovascolari, ma non solo. Un sonno insufficiente e frammentato può avere anche ricadute sul metabolismo. Per esempio, influenzando i livelli di insulina e quindi, facilitando l’insorgenza del diabete, oppure accrescendo i livelli del cortisolo, il cosiddetto “ormone dello stress”, che una volta svegli, stimolerà un aumento dell’appetito.

Insomma la qualità della nostra vita è direttamente proporzionata alla qualità del nostro sonno.

Ma quali sono i principali disturbi del sonno?

Uno dei disturbi del sonno più frequenti è il russamento, tanto che ne soffrono circa il 13% dei bambini ed il 59% degli adulti. Un altro disturbo riguarda l’apnea notturna o OSAS, dall’inglese Obstructive Sleep Apnea Syndrome ovvero Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno.

Si tratta di una vera patologia correlata all’ostruzione, parziale o completa, ripetitiva delle prime vie aeree a livello della gola. Questa si caratterizza per la diminuzione del flusso d’aria nei polmoni durante la notte, arrivando persino a episodi di mancanza d’aria completa che può durare dai 10 secondi fino in casi gravi fino a 180 secondi e questi eventi possono verificarsi centinaia di volte durante il sonno.

Il paziente che soffre di apnea notturna sarà dunque portato a svegliarsi frequentemente, ansimando a causa della mancanza di respiro. Queste “pause di respirazione”, correlate alla riduzione dell’ossigeno nel sangue, possono affaticare il cuore, aumentando nel corso del tempo il rischio di malattie cardiovascolari come ictus e infarto.

Quali possono essere le spie di un’apnea notturna?

Una predisposizione a russare molto forte, la tendenza a svegliarsi più volte durante la notte con la sensazione di soffocamento e mancanza d’aria. Durante la giornata ad esempio, difficoltà a concentrarsi, continua stanchezza e sonnolenza diurna con talvolta con colpi di sonno.

Questi sintomi non sono da sottovalutare, basti pensare che solo in Italia i colpi di sonno sono responsabili del 7% degli incidenti stradali e del 20% degli infortuni lavorativi.

Sono dodici milioni gli italiani che soffrono di Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS), ma solo il 20% ne è consapevole. Gli incidenti attribuibili a tale patologia sommersa causano pertanto, ogni anno, circa 250 morti e oltre 12.000 feriti.

Sapere di soffrire di apnee notturne significa potersi curare e quindi salvaguardare la vita propria e quella altrui.

A tal proposito è sempre più importante il ruolo del medico odontoiatra nel diagnosticare tale patologia, poiché alcuni segni e sintomi sono già facilmente individuabili nel corso di una semplice visita di controllo.

Proprio per questo motivo il Ministero della Salute ha identificato nel medico odontoiatra la figura professionale che può aiutare tutte le persone che ne soffrono, a risolvere il problema: l’odontoiatra che si occupa di  medicina del sonno concentra i suoi studi intorno a malattie di origine respiratoria che si possono verificare durante le ore nelle quali dormiamo ed ha come scopo quello di intercettare questo tipo di patologia, fornendone una diagnosi ed elaborando un piano di terapia corretto ed appropriato al paziente ed alla gravità della patologia stessa.

I compiti che competono al medico odontoiatra che si occupa di sonno sono sostanzialmente due:

1) riconoscere un paziente che potrebbe essere affetto da OSAS e guidarlo agli approfondimenti diagnostici necessari.

2) trattare i pazienti affetti da russamento e OSAS che hanno già completato l’iter diagnostico con l’applicazione di particolari dispositivi di avanzamento mandibolare da indossare durante il sonno.

Il trattamento consiste nell’applicazione durante la notte di uno speciale apparecchio intra orale (detto “MAD” – “Mandibular Advancement Device”) che fa avanzare leggermente la mandibola e la lingua, aprendo maggiormente le prime vie aeree.

I MAD sono dispositivi che posizionano la mandibola leggermente in avanti ne consegue un leggero avanzamento anche della lingua, dei tessuti molli e dei muscoli delle prime vie aeree impedendo in questo modo il loro collasso durante il sonno: è infatti proprio questo collasso che provoca russamento e apnee notturne.

Il dispositivo viene costruito su misura e verrà regolato dall’odontoiatra per poter assicurare che le vie aeree vengano mantenute pervie, durante il sonno, in modo efficace e sicuro.

L’Efficacia è stata clinicamente dimostrata nella maggior parte dei casi di OSA lieve o moderata

È estremamente confortevole e permette la normale apertura e chiusura della bocca.

Il suggerimento finale è sempre quello di dare importanza alla prevenzione e i controlli periodici dal proprio medico di fiducia che indicherà i giusti percorsi diagnostici per intercettare una patologia spesso sottovalutata e che ha un grande impatto con la nostra qualità di vita.

Dott. Claudio Gammella

Medico Odontoiatra